I 5 errori tipici del Modello 730 compilato "FAI DA TE"

I 5 errori tipici del Modello 730 compilato "FAI DA TE"

Compilare da soli il modello 730. Un’iniziativa in apparenza conveniente che può rivelarsi un costoso boomerang.

Procedere alla dichiarazione dei redditi attraverso il modello precompilato è meno semplice di quanto sembri. C’è sempre il rischio di commettere qualche errore: dal conteggio dei giorni lavorativi all’assegnazione dei familiari a carico, ci sono vari campi che solo un’adeguata conoscenza delle normative consente di gestire in modo ottimale.

Morale? Per risparmiare poche decine di euro ci si espone ad un triplice rischio:

  • Multe da parte dell’Agenzia delle Entrate. 
  • La seccatura di successive rettifiche o integrazioni.
  • Perdersi bonus e sgravi di nuova introduzione.

Gli uffici del CAF CISL Emilia Romagna ogni anno mettono mano a centinaia di pratiche compliate erroneamente dai cittadini. Ma quali sono gli errori più frequenti che vengono commessi da chi redige da solo il proprio modello 730? Ecco cinque casi tipici:

1) Giorni di lavoro assenti o calcolati erroneamente

In presenza di più modelli CU, la dichiarazione precompilata dell’Agenzia NON indica i giorni di lavoro. Questo significa che il lavoratore deve conteggiare manualmente il numero dei giorni di attività con rischio di errore o di mancato inserimento degli stessi.

“Si tratta purtroppo di errori ed omissioni molto frequenti” dichiara Patrizia del CAF CISL di Forlì. “Lo scorso anno abbiamo avuto vari casi di richieste di intervento per correggere dichiarazioni fatte in autonomia. Molte di queste presentavano i calcoli dei giorni errati”. Quali sono i rischi per l’utente? Più che di rischio si tratta di una certezza: quella di perdere soldi a cui si ha diritto. Per evitare questo danno, è necessario per il lavoratore rimodulare la pratica in cui i giorni sono stati calcolati in misura inferiore, o in alcuni casi nemmeno considerati. Conclude Patrizia: ”Correggere le dichiarazioni ci ha permesso di fare restituire ai lavoratori le detrazioni di lavoro dipendente. In tal modo i nostri utenti hanno potuto recuperare i soldi che gli spettavano”

2) Assegnazione paritaria dei familiari a carico

Procedendo in maniera autonoma nella compilazione del Modello 730, si tende a confermare la suddivisione proposta dalla precompilata. Nel caso più comune, quello dei figli a carico, la normativa prevede che la detrazione per figli a carico competa a ciascuno dei genitori nella misura del 50% e non possa essere ripartita liberamente fra i due genitori.

E’ tuttavia previsto che, in caso di accordo, la detrazione possa essere attribuita, nella misura del 100%, al coniuge con il reddito più elevato.

Considerare questi fattori, nell’atto di compilazione del modello, può fare risparmiare a una famiglia cifre considerevoli, nell’ordine anche di svariate centinaia di euro.

Ovviamente per avere la certezza di agire nel pieno rispetto delle normative è necessario considerare altri fattori, come la discrepanza di reddito fra i due coniugi. Inoltre il reddito inferiore deve essere abbastanza basso da non prevedere IRPEF ma non così basso da far sì che il genitore si possa considerare fiscalmente a carico del coniuge.

Si tratta di aspetti normativi che difficilmente un utente medio conosce o padroneggia, ma che rientrano nelle fattispecie previste dalla legge. Pertanto vale senz’altro la pena di rivolgersi a un ufficio competente per vagliare questa possibilità di risparmio.

3) Detrazioni incongrue per ristrutturazioni

 

Nell’ambito delle ristrutturazioni, la perfetta conoscenza normativa può fare una differenza sostanziale. “Si tratta tipicamente di spese che assommano a migliaia di euro” afferma Patrizia del CAF CISL di Forlì. “eppure molto spesso chi procede alla dichiarazione fai-da-te rischia di non usufruire per intero delle detrazioni”.

Questo può accadere per varie ragioni: per esempio si può incorrere in errori dovuti a una mancata piena conoscenza della normativa, oppure ci può essere il caso di un utente che – agli occhi dell’Agenzia delle Entrate – non ha diritto alle detrazioni (per esempio per incapienza). “Siccome si tratta di oneri pluriennali, noi operatori cerchiamo di valutare in profondità ogni singolo caso”, spiega Patrizia: “in sostanza effettuiamo l’analisi della situazione del cliente pre e post per permettere (anche in ambito familiare) di poter beneficiare al massimo delle detrazioni per oneri pluriennali come previsto dalla normativa. Ecco perché il nostro intervento spesso consente di recuperare cifre consistenti, specialmente se la prima dichiarazione era stata compilata in autonomia dall’utente”.

4) Indicazione errata del sostituto di imposta

Uno degli equivoci più frequenti, nell’ambito della compilazione del Modello 730, riguarda l’indicazione del datore di lavoro.

E’ necessario infatti fare riferimento al datore che eroga la busta paga nel 2022, vale a dire nell’anno fiscale in corso e non, come spesso ed erroneamente viene fatto, quello dell’anno precedente.

Il fatto che la dichiarazione faccia riferimento all’anno prima di quello in corso induce molti lavoratori a compiere questo errore banale. Si rischia così di non percepire il rimborso nella busta paga o di dover aspettare qualche mese: è uno degli “scivoloni” tipici di chi procede all’autocompilazione del Modello 730.

Per rettificare la posizione dell’utente occorre affidarsi a un ufficio competente che procederà ad allegare alla dichiarazione un modello integrativo.

5) Detrarre o dedurre? Questo è il dilemma

Ci sono oneri che è possibile valutare detraibili (detrazione fissa sull’imposta lorda ) o deducibili (in base al reddito). La differenza tra detrazioni e deduzioni è di natura sostanziale: gli oneri detraibili incidono (in percentuale) direttamente sull’imposta lorda riducendo di fatto l’imposta dovuta dal contribuente; gli oneri deducibili sono spese che possono essere portate in diminuzione dal reddito complessivo rilevante ai fini Irpef, prima del calcolo dell’imposta.

Al momento della compilazione del Modello 730, una volta inseriti tutti i redditi (CU e redditi da fabbricati), un operatore esperto e competente sarà in condizione di individuare l’opzione più conveniente per il cittadino: a seconda dei casi potrà essere opportuno procedere a una deduzione, oppure a una detrazione.

Le variabili da considerare, tuttavia, sono molte: difficilmente un utente privo di competenze specifiche è in grado di determinare la procedura più adatta. Questo può significare una perdita di denaro.

Per compilare in autonomia il proprio Modello 730 occorre considerare con attenzione i casi sopra descritti. Naturalmente questi sono solo alcuni dei possibili inconvenienti in cui si può incorrere!

Rivolgersi a un ufficio competente può evitare multe salate, ma soprattutto può consentire ai cittadini di venire a conoscenza di bonus e detrazioni di nuova introduzione.

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